“Appena la sorsata mescolata alle briciole del pasticcino toccò il mio palato, trasalii, attento al fenomeno straordinario che si svolgeva in me. Un delizioso piacere m’aveva invaso, isolato, senza nozione di causa. E subito, m’aveva reso indifferenti le vicessitudini, inoffensivi i rovesci, illusoria la brevità della vita… non mi sentivo più mediocre, contingente, mortale. Da dove m’era potuta venire quella gioia violenta? […] Il gusto era quello del pezzetto di maddalena che a Combray, la domenica mattina, quando andavo a darle il buongiorno in camera sua, zia Leonia mi offriva dopo averlo inzuppato nel suo infuso di tè o di tiglio […]” – Alla ricerca del tempo perduto, Marcel Proust.
Attraverso le ampie vetrate si percepisce fin dall’esterno il calore del luogo: i lampadari sputnik diffondono una luminosità avvolgente, il caldo tono del legno delle boiseries, dei tavoli e delle sedie insieme alla pelle naturale dei divani, donano l’immediata sensazione di tornare in un luogo già conosciuto. Appena si entra nel Salon de gastronomie, affacciandoci sul bancone dei dolci, la vista spazia in un gioco di specchi e vetri attraverso le zone della cucina e del laboratorio di pasticceria, della sala ristorante e del bar. Dal parquet leggermente oliato a spina di pesce, dal grigio delle pelli naturali, dai motivi colorati della carta da parati stile chinoiserie, dai piatti bianchi in fino porcellana ottocentesca e gli alti calici di cristallo fino agli oggetti disseminati nel locale si percepisce la cura messa in ogni dettaglio e l’eco di un bel “tempo perduto” da ritrovare magari proprio in questo luogo magico attraverso un piatto, un profumo, un sapore…
Con la piacevolezza dei suoi ambienti e la sua semplice e ben eseguita proposta gastronomica di tradizione italiana/romana ma con delicate ispirazioni francesi, Madeleine ci riporta alla prima metà del Novecento in una spumeggiante Ville Lumiere con le sue storiche e calde brasserie.
Da Madeleine si parte dalla colazione: croissant soffici e leggermente burrosi, golosissimi pain au chocolate… da accompagnare a espressi ben estratti, cappuccini densi e cremosi o magari a un avvolgente e aromatica tazza di cioccolato fondente.
Si prosegue con il pranzo. Lo chef stellato Riccardo di Giacinto ha pensato a un menu veloce e “zero gourmet”: piatti facili ma realizzati con selezionate materie prime come le insalate di stagioni, gli gnocchi cacio e pepe, i ravioli ricotta e spinaci, le polpette alla pizzaiola.
Il pomeriggio è all’insegna di thè, infusi, cioccolata e le estasianti proposte del pastry chef Dario Nuti.
Dario Nuti ha dedicato mesi di ricerca per realizzare dolci che diventassero l’espressione di un desiderio più che di un bisogno e che possedessero, oltre al gusto, anche un delizioso effetto scenico. Tra le proposte: il babà con bagna al cardamomo, la bavarese al mango e cuore al passion fruit, il tartufo di tiramisù con pate choux, biscotto croccante al moscovado il tutto ricoperto da un sottilissimo strato di cioccolato Valrhona guanaja. Ovviamente non mancano una vasta scelta di madeleine – classica, limone e zenzero, cannella e arancia, praline nocciola, cioccolato – e macaron – cassis e violetta, lampone e rosa, pistacchio, mont blanc, nocciola e tartufo.
La cena prende il via alle 19.30. In ogni piatto semplicità ma grande struttura e sapore come nell’uovo biologico pochet, patate e chorizo, la crepe alla carbonara, le fettuccine con tonno rosso e datterini, il pollo di Bresse al ferro da stiro a carbone, il baccalà e ceci.
A breve il menu del pranzo e della cena saranno unificati per dar vita a un nuovo menu più ricco e variegato.
A chiudere la giornata di Madeleine cocktail classici e di nuova sperimentazione come il Cinquieme Arrondissement (Gin, Sambuco, lime, simple syrup, vino rosso, egg white) o Le Monde Nouveau (Rum, ginger canton, lime, sciroppo al pepe rosa, assenzio).
Madeleine. Salon de Gastronomie, Via Montesanto, 64 – Roma. Tel. +39 06.3728537.
Credits immagini: Andrea Di Lorenzo